Si continua a pensare che debba prevalere la ragione anziché le piazze, piazze che il Sindacato usa e ha usato quando non poteva più prevalere la ragione, ma occorreva usare la piazza per ripristinare la ragione. Ecco perchè per la manifestazione di sabato 10 novembre, organizzata da un politico di lungo corso, Mino Giachino di Forza Italia, a lungo sottosegretario ai trasporti nei governi Berlusconi, il quale dice che il 10 non ci devono essere strumentalizzazioni politiche (??) e da un comitato o similare di alcune persone di cui non abbiamo riferimenti, la FIM-CISL di Torino e Canavese NON delega a nessuno la propria identità e ruolo sindacale esercitato in questi anni. Pertanto, come prevede il comunicato congiunto allegato, nella nostra autonomia decisionale e dai partiti o movimenti nascenti e esistenti, invitiamo i nostri iscritti, militanti, Segretari e Operatori a parteciparvi, se lo ritengono opportuno, a titolo personale. La FIM ha sempre contestato i Governi, locali o nazionali, sulla base dei contenuti, della concretezza e in questo la critica a questa maggioranza del Comune di Torino nell’opporsi allo sviluppo del territorio, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro creando occupazione, è condivisa e sostenuta. Tant’è che nella riunione del 5 novembre abbiamo dato priorità a una azione di medio e lungo respiro in cui le associazioni diano vita a un manifesto di lavoro per il Piemonte da portare al Presidente del Consiglio, Conte. L’azione, a breve, o la “spallata” a questa maggioranza da parte di uno schieramento così eterogeneo e senza un chiaro indirizzo non fa parte della nostra storia. Anche perchè molti di chi oggi critica aspramente il Sindaco Appendino, due anni fa lo ha sostenuto insieme alla sinistra radicale e ai centri sociali. La FIM è coerente, plurale e concentrata sui contenuti.